Questo
blog nasce come sperimentazione didattica per l'utilizzo condiviso con
alunni del liceo classico, con il fine di facilitare e potenziare
l'utilizzo di vari registri linguistici, oltre che in preparazione al
Reading and Writing test del Preliminary (PET) for Schools.
BLOG E DIDATTICA*
Il fenomeno del blog
rappresenta un'innovativa forma di comunicazione che, grazie alla facile
realizzazione, permette a larghe fasce di utenti della Rete di lasciare il
ruolo passivo di lettori e diventare a buon diritto redattori di articoli. Proprio
per la sua natura spesso non professionale, ma amatoriale, nonché per la
molteplicità delle tipologie, il blog raggiunge un pubblico estremamente
variegato e consente l'uso di registri e forme espressive che cambiano in
relazione all’argomento e al tipo di utenza. In quest’ottica esso può essere un
valido strumento per la didattica delle lingue in generale e, in modo più
specifico, per quella dell’inglese come L2.
Dalle prime esperienze
didattiche svolte in quest’ambito per la lingua inglese si deduce l’importanza
e l'utilità del blog sia per il potenziamento delle quattro abilità primarie,
sia come mezzo per sviluppare le tecniche di collaborazione proposte dal
Cooperative Learning, che sono da considerarsi basilari all’interno
nell’insegnamento dell'inglese.
La presenza di blog didattici
all’interno delle varie categorie sopraindicate non è da considerarsi casuale: la Rete rappresenta un'ampia
risorsa di informazioni e, «in particolare, il suo utilizzo apporta notevoli
vantaggi nell’ambito dell’insegnamento delle lingue straniere, grazie alla
vasta gamma di applicazioni didattiche realizzabili attraverso lo sfruttamento
delle sue potenzialità. Le esercitazioni interattive disponibili online
permettono un apprendimento attivo da parte del discente, per il quale lo
studio diventa una sorta di "svago", che elimina il fattore ansioso e di "obbligatorietà" caratterizzante le lezioni frontali tradizionali».
Se, infatti, posta elettronica, liste di
discussione, forum, chat e pagine web sono ormai considerati
validi supporti nella didattica, a buon diritto anche il blog può essere
integrato nella lista, perché presenta caratteristiche analoghe in fatto di
autenticità del materiale, molteplicità di argomenti e fruibilità, coniuga
testi scritti a materiale audiovisivo e offre la possibilità d’introdurre
commenti, diventando luogo di scambio e strumento didattico desiderabile
all’interno di un qualsiasi contesto educativo.
In generale, tuttavia, si riscontra spesso
la tendenza a considerare il blog come luogo di pubblicazione del lavoro
svolto, in cui gli studenti, o talora gli insegnanti, presentano la versione
finale anche con materiali audiovisivi o, in altri casi, come mezzo per
registrare le diverse fasi prima del completamento dell’attività didattica.
Infatti «l'indipendenza spazio/temporale […], il lavoro collaborativo e la
struttura ipertestuale facilitano la creazione di strategie didattiche che
possono far emergere le conoscenze pregresse dello studente e che lo aiutano a
costruire la propria conoscenza», inoltre
il confronto con gli altri e il raggiungimento di un obiettivo comune
consentono anche l’acquisizione di una coscienza autocritica e della capacità
di autovalutarsi durante il percorso formativo.
Anche in glottodidattica esistono casi di utilizzo
non solo della Rete, ma anche del blog dal momento che «le abilità
linguistiche risultano […] integrate in quanto le multiformi componenti degli ipermedia
rendono naturale la combinazione di lettura e scrittura, ascolto e pronuncia in
una singola attività»
Ad oggi,
è nell’insegnamento-apprendimento della lingua inglese che è possibile reperire
la maggiore quantità di esempi di blog didattici, come sostiene
Aaron Patric Campbell nel suo articolo Weblogs for Use with ESL Classes
(2003),
UTILIZZO E NASCITA DEI BLOG
Il blog, termine nato nel 1999
grazie a Peter Merholz,
web designer e fondatore dell’agenzia Adaptive Path, da una contrazione
dell’espressione web log ideata due anni prima dal software designer
Jorn Barger, è uno spazio virtuale che permette di raccontare fatti personali,
pubblicare articoli informativi o brevi considerazioni e commentare notizie
inserite in linea da altri bloggers, creando comunità virtuali i cui
componenti sono caratterizzati da interessi analoghi. L’insieme di tutti i blog è detto blogsfera
o blogosfera (in inglese, blogsphere)
Log, che significa “traccia” e, per estensione, “registro, diario”, si riferisce alla peculiarità di questo genere, ossia l’aggiornamento delle pagine e l’inserimento di nuovi testi con una frequenza più o meno giornaliera. Il “log” nel gergo nautico del 1700 era un pezzo di legno che, legato a una fune con nodi equidistanti, veniva gettato in mare per misurare la velocità delle navi, calcolata in base al computo dei nodi scorsi in un’unità di tempo: tali rilevazioni venivano riportate su un libro di bordo chiamato “journal” e, per estensione “logbook”, o più brevemente “log”. Successivamente anche nei computer si è adottato questo termine per indicare il file che si aggiorna automaticamente, registra tutte le operazione effettuate, controlla le prestazioni del sistema e rileva eventuali anomalie.
Il blog, pertanto, non consente
solo di affrontare svariati argomenti, di esprimere la propria creatività
liberamente, interagendo in modo diretto con gli altri bloggers, ma può
diventare luogo di incontro per gruppi di amici, esperti di arte, cucina,
cinema, tecnologia, sport, ecc., o anche per gli alunni di una scuola o per
colleghi di uno stesso ambiente lavorativo (corporate blog).
BIBLIOGRAFIA
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* V. Bollettino Itals Settembre 2007, Anno V, n. 21 (Supplemento alla rivista ITALS - registrazione nr. 14/2003, R.P. del 06703/2003)
Supplemento alla rivista ITALS - registrazione numero 14/2003 R.P. del 6.03.2003
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
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